Marino Dario & Penzo Luca ,Milano21/03/2003

 

PROGETTO D'ESAME 2003

 

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ANALISI CINEMATICA

 

L’analisi cinematica di un sistema di sospensioni risulta,per una moltitudine di fattori,uno dei momenti più importanti di progettazione di un autoveicolo.

Il fine di tale analisi è quello di considerare la progettazione del sistema sospensioni-ruota che permetta all’autoveicolo di mantenere la stabilità rispetto al moto in curva e alle sconnessioni stradali.

Premettendo che non si faranno considerazioni sulla scelta dei pneumatici (che devono essere i migliori per garantire l’aderenza al fondo stradale) si cerchi di capire quali siano i fattori determinanti allo scopo della analisi.

Possiamo affermare che gli elementi imprescindibili per una tale verifica di massima sia sostanzialmente tre:

-         l’asse della ruota in movimento

-         il centro di istantanea rotazione (CIR)

-         il centro di rollio (CR)

La ruota in movimento può subire (soprattutto in fase di curva) delle oscillazioni che modificano la sua posizione rispetto alla verticale.

E’ dunque importante che anche durante il movimento il punto di intersezione dell’ asse della ruota con il terreno coincida con lo stesso punto che si ha con la ruota in quiete. Il centro di istantanea rotazione (punto attorno a cui avviene la rotazione dell’intero veicolo) deve trovarsi a circa una volta e mezzo la carreggiata e può variare in un intorno di un mezzo di carreggiata.Infine il centro di rollio (che è il punto attorno a cui avvengono le oscillazioni trasversali del veicolo) deve cadere esattamente sull’asse della carreggiata e avere una distanza dal terreno che sia al massimo di 200 mm. Il problema delle sospensioni è un problema tutt’oggi ancora irrisolto.Nessun costruttore è infatti riuscito ancora a progettare un sistema che si mantenga costante in base alle caratteristiche studiate ma che durante il moto si approssimi solo a tale sistema. Per poter ottenere l’asse della ruota,il CIR e il CR con le caratteristiche suddette è necessario lavorare sulla lunghezza dei bracci delle sospensioni. Attraverso un metodo iterativo che può essere implementato manualmente o da appositi programmi a calcolatore si possono fare continuamente delle prove che permettano di ottenere i tre fattori il più vicino possibile alle posizioni della macchina in equilibrio.

L’incapacità di raggiungere l’equilibrio è legata al fatto che un sistema di questo tipo richiederebbe una continua modifica della lunghezza dei bracci delle sospensioni in movimento. Procedura ovviamente praticabile (attraverso attuatori) ma inattuabile poiché richiederebbe di aumentare la complicatezza meccanica di un sistema che deve garantire l’assoluta stabilità in movimento del veicolo. Un evento che ci può permettere di capire come in realtà tutti i sistemi di sospensioni oggi prodotti siano solo prossimi all’equilibrio è il “fischio” delle ruote che si sente su curve strette.

Tale rumore è dovuto al fatto che le due gomme strisciano poiché in tali condizioni di curvatura non riescono a mantenere il CIR stimato.

Ciò ci fa capire come il massimo pericolo sia quello di avere una vettura in cui le ruote anteriori (sterzanti) posseggano centri di istantanea rotazione diversi da quelli teorici.E’ chiaro che se le ruote sterzanti anteriori diventano quattro il problema viene raddoppiato dal momento che è necessario ottenere per quattro ruote differenti il giusto centro di istantanea rotazione.

 

 

SCHEMA DELLA PROCEDURA DI ANALISI

 

N.B. :

 

CR = centro di rollio (intersezione fra la retta congiungente il centro di istantanea rotazione con il punto mediano di contatto terra-ruota e l’asse della carreggiata ,intendendo con essa la distanza fra gli assi delle due ruote).

 CIR = centro di istantanea rotazione (punto di intersezione fra i prolungamenti dei due bracci della sospensione)

Il meccanismo con cui si arriva alla determinazione del CR e del CIR è il medesimo per le ruote posteriori.

Gli schizzi proposti non sono forniti nella stessa scala

 

La schematizzazione sopra riportata è solo un’indicazione di come deve essere compiuto uno studio cinematico e ne rappresenta di fatto solo il risultato. Come infatti si può osservare in entrambi i casi vengono rispettate le indicazioni sopra elencate per poter garantire la stabilità della vettura in movimento. Tale condizione non potrà mai essere realizzata nella realtà poiché si verifica sperimentalmente che in condizioni di moto non verranno mai mantenuti tali punti fondamentali. E’ necessario ,quindi , di stabilire un intorno in cui si può avere la variazione della posizione del CIR che in questo caso viene stimato in un ellisse che abbia semiasse orizzontale di circa un quarto di carreggiata e semiasse verticale di circa un mezzo di carreggiata.

Il fatto che le ruote anteriori sterzanti siano quattro non cambia il tipo di studio che viene fatto sulla cinematica del sistema di sospensioni. Infatti ogni coppia di ruota viene considerata singolarmente e indipendentemente dalla loro sterzatura, Avere quattro ruote sterzanti anteriormente porta infatti grossi problemi dal punto di vista dell’analisi relativa alla cinematica di sterzo ma non modifica l’analisi condotta sul cinematismo delle sospensioni.

Come si può notare l’attacco dei bracci delle sospensioni anteriori è sfalzato e non in linea come accade per quelle posteriori.

Questo permette di mantenere l’asse della ruota in moto terminante nel punto di contatto asse-terreno in quiete. Il motivo principale per cui viene pensato di realizzare una vettura con sei ruote di cui quattro anteriori sterzanti è proprio nella ricerca della stabilità. Infatti sei ruote permettono di mantenere la vettura il più possibile aderente al terreno migliorando la qualità della frenata. Le ruote anteriori di 16 pollici sono infatti più piccole di quelle posteriori (20 pollici). Questo permette dunque di tenere la vettura più bassa da terra e quindi di garantire non solo migliori prestazioni ma anche migliora stabilità rispetto al flusso d’aria alle alte velocità.

Permette inoltre di aumentare la frenata della vettura che viene infatti ripartita sulle quattro ruote. Tale scelta costruttiva ha permesso di ovviare a tutti i limiti forniti dal sistema di sospensioni.Si può notare che modificare il centro di istantanea rotazione vuole dire modificare anche il centro di rollio.

E’ spesso facile arrivare ad una situazione in cui la posizione del centro di istantanea rotazione ottenuto sia ottimale ma per esempio il centro di rollio al di sotto della soglia stradale. Tale condizione nelle studio cinematico non è dunque ammissibile e come obbiettivo ultimo si deve fare in modo che essa non si verifiche nemmeno con la macchina in movimento. Ecco perché ancora una volta è importante il ruolo delle sospensioni attraverso le quali si evita il raggiungimento di queste condizioni di totale instabilità. Tutto ciò ha ovviamente un suo costo:viene infatti notevolmente complicata la cinematica dello sterzo. Infatti la vettura pur avendo un ottima sterzatura ha una notevole rigidezza alle alte velocità in condizioni di moto limite.

 

 

 

 

 

 

 

N.B. :

Non è stata compiuta un’ analisi alternativa al cinematismo delle sospensioni rispetto a quella proposta dall’Ingegner Covini poiché ogni modifica di un solo parametro risultava modificare l’intera complessità di tutta la struttura delle sospensioni portando a risultati che si allontanavano in maniera vistosa da quelli che più potessero approssimare l’equilibrio cinematico della vettura.